Moto sul marciapiede? Paga!

Parcheggiare una moto su un marciapiede è vietato. Un avvocato deve saperlo e perciò dovrà pagare la multa. Poco importa se nella sua città finora c'è stata tolleranza. È questa la conclusione a cui è giunto il Tribunale federale (TF) in una recente sentenza su un caso ginevrino.

Nel gennaio di due anni fa un avvocato aveva parcheggiato la sua motocicletta sul marciapiede, lasciando uno spazio di un metro e mezzo affinché i pedoni potessero passare. Un comportamento non eccezionale nella città di Ginevra dove, addirittura, esistono direttive cantonali che invitano gli agenti ad essere tolleranti nei confronti dei centauri.

Proprio in virtù di questa tolleranza e affermando di non aver mai pensato di commettere un illecito, il legale ha fatto ricorso contro la multa di 40 franchi. Ma le sue argomentazioni sono state bocciate in toto dal TF.

I giudici di Mon Repos, nella loro sentenza, ribadiscono la validità di una massima giuridica proveniente dal diritto romano, ovvero che l'ignoranza della legge non scusa comportamenti illegali. Questo vale tanto più per un avvocato che non può affermare di non sapere di commettere un illecito quando la legislazione federale sulla circolazione stradale permette esclusivamente alle biciclette (senza motore) di parcheggiare sui marciapiedi, lasciando uno spazio di 1,5 metri per i pedoni. E poco importa se, per sgravare gli agenti, esistono regole interne all'amministrazione che invitano a una certa tolleranza nei confronti dei motociclisti che parcheggiano illegalmente sui marciapiedi.

RG/M. Ang.