Svizzera

"No Billag": contrari in aumento

È il dato nazionale in base al secondo sondaggio gfs.bern. Ma nella Svizzera italiana è testa a testa fra i "sì" e i "no" all'iniziativa

  • 21 febbraio 2018, 07:01
  • 23 novembre, 02:29
Il dato riassuntivo, a livello nazionale, sui due oggetti in votazione

Il dato riassuntivo, a livello nazionale, sui due oggetti in votazione

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I “no” alla No Billag, a livello nazionale, continuano a guadagnare terreno in vista delle votazioni del 4 marzo. Nella Svizzera italiana - tuttavia - favorevoli e contrari all’iniziativa si fronteggiano ora sostanzialmente alla pari. Sono le principali indicazioni emerse dal secondo sondaggio elaborato dall’istituto di ricerca gfs.bern.

Canone: testa a testa nella Svizzera italiana

Per quanto riguarda l’iniziativa sull’abolizione del canone radiotelevisivo, il dato globale mostra un rafforzamento dei dissensi. I “no” al testo, fra pareri certamente contrari o piuttosto contrari, raggiungono infatti il 65% sul piano nazionale, con un aumento di cinque punti percentuali rispetto al rilevamento effettuato lo scorso mese. Il campo dei favorevoli si restringe così al 33%, mentre a dirsi indeciso è sempre il 2% degli interpellati. La tendenza ad un "no" dalle urne viene quindi definita più probabile.

Iniziativa "No Billag": il quadro degli orientamenti a livello nazionale e regionale

Iniziativa "No Billag": il quadro degli orientamenti a livello nazionale e regionale

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La Svizzera italiana fa però registrare un dato in aperta controtendenza: favorevoli e contrari hanno infatti ora gli stessi numeri (48%): i primi grazie ad un balzo in avanti del 23% rispetto al primo sondaggio di fine gennaio; i secondi, dopo un arretramento del 17%. In diminuzione anche il numero degli indecisi, passato dal 10% al 4%. Il nuovo quadro della situazione può essere spiegato, secondo gfs.bern, nei termini di un voto di protesta e come effetto di una maggiore mobilitazione dei favorevoli, capeggiati in Ticino dalla Lega.

Sempre a livello regionale, in Romandia lo schieramento del “no”, pur mantenendo un saldo vantaggio, subisce una flessione contenuta (dal 67% al 64%). Nella Svizzera tedesca, invece, i contrari vedono incrementare sensibilmente i loro numeri: dal 57% al 66%.

Proroga per IVA e imposta federale diretta: massiccio sostegno

Sempre più avviato verso una netta approvazione è l'ordinamento finanziario 2021. L'oggetto, passato in secondo piano sull'onda dell'intenso dibattito legato alla "No Billag", è tuttavia il primo tema indicato sulle schede di voto. Ben il 74% degli interpellati (il 5% in più rispetto al precedente sondaggio), si dice decisamente a favore o piuttosto a favore della proroga, fino al 2035, del diritto di riscossione di IVA e imposta federale diretta da parte della Confederazione.

Gli esiti del secondo sondaggio gfs.bern sull'ordinamento finanziario

Gli esiti del secondo sondaggio gfs.bern sull'ordinamento finanziario

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Un sostegno massiccio che trova un riscontro ancora più ampio nella Svizzera italiana, dove il campo dei favorevoli raggiunge ora l'81%: ben il 26% in più per rapporto al precedente rilevamento. I contrari si attestano al 13% (+2%), mentre si è nettamente ridimensionato il numero degli indecisi, passati dal 34% al 6%.

Il sondaggio, che presenta un margine d'errore del 2,7%, è stato realizzato fra il 7 e il 14 febbraio scorsi su un campione rappresentativo composto da 1'400 aventi diritto di voto. I temi in votazione - ricordiamo - concernono modifiche costituzionali e implicano quindi, per la loro approvazione, sia la maggioranza del popolo, che quella dei cantoni. Su quest'ultima, tuttavia, l'istituto precisa di non potersi esprimere, dal momento che il numero degli interpellati non è sufficiente per procedere ad analisi affidabili sul piano cantonale.

Alex Ricordi - Jona Mantovan

01:28

RG 07.00 del 21.02.2018 - Il servizio di Elisa Raggi

RSI Info 21.02.2018, 08:36

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