La Svizzera incita tutti gli Stati a fondare le proprie azioni sul diritto e “non sulla legge del più forte”. All’esordio di fronte al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Ignazio Cassis, lunedì a Ginevra, ha chiesto ai presenti di rinnovare l’impegno assunto 70 anni fa con la Dichiarazione.
“I diritti umani sono un valore cardine per la Svizzera” ha dichiarato il capo del Dipartimento affari esteri aprendo la 37a sessione dell’organismo ONU. Nel suo discorso ha pure sottolineato come il rispetto dei diritti umani sia fondamentale per lo Stato di diritto che, a sua volta, favorisce pace e scambi stabili. Mentre oggi si constatano violazioni sistematiche e una recrudescenza di razzismo, xenofobia e discriminazioni.
Il consigliere federale ha auspicato che il Consiglio goda del sostegno politico e finanziario di cui necessita. Ciò anche perché le guerre hanno un enorme costo umano ma pure finanziario. La prevenzione dei conflitti, ha rilevato, potrebbe permettere economie tra i 5 e i 70 miliardi di dollari annui per paesi colpiti e comunità internazionale.
Diem