"Ci impegniamo sempre per le minoranze, la popolazione di lingua italiana è parte costituente della nostra democrazia e siamo coscienti che per molti in Ticino è importante essere presenti in Consiglio federale. Tuttavia non è possibile rappresentare contemporaneamente in Governo tutti i segmenti dall'elettorato": intervistata dal Radiogiornale, la presidente dei Verdi Regula Rytz difende ancora una volta la scelta di candidarsi a una poltrona in Consiglio federale a scapito di un esponente del PLR. E nel mirino ci sarebbe in particolare il seggio di Ignazio Cassis.
"Abbiamo vissuto elezioni storiche per l'ecologia e la protezione del clima", ricorda la 57enne bernese, "uno spostamento politico inedito dal 1919 a oggi, e i cittadini che hanno votato in questa direzione ora non hanno una loro voce" nell'Esecutivo. Come ha chiaramente spiegato già giovedì annunciando in conferenza stampa la sua disponibilità, Rytz ritiene che i liberali-radicali siano sovrarappresentati in Governo rispetto alla loro forza elettorale, ma entrambi i loro "ministri" sono cambiati nel corso dell'ultima legislatura e non c'è la prospettiva che uno lasci presto l'incarico. Quindi, anche se non riconfermare un consigliere federale in carica dovrebbe "restare un'eccezione", ora "non si può fare altrimenti".
NOT 06.00 del 22.11.2019 L'intervista di Alan Crameri a Greta Gysin
RSI Info 22.11.2019, 08:25
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Con il Ticino o con il partito?
È il dilemma al quale è confrontata la neoconsigliera nazionale Greta Gysin, che ha già una sua risposta: "È un elemento della discussione, ne ho già parlato anche con il gruppo, ma conta comunque la qualità del lavoro fatto e contano i temi portati avanti. Per me è chiaro che ci vuole un o una verde in Consiglio federale. Temi che affliggono i ticinesi come i premi delle casse malati, la qualità dell'aria e il mercato del lavoro sarebbero meglio rappresentati così che con un PLR o con Ignazio Cassis. Eleggendo una persona sensibile su queste tematiche farei un favore a chi in Ticino queste cose le sente sulla propria pelle".
Oggi la strategia
Oggi, venerdì, il gruppo parlamentare dei Verdi decide formalmente la sua strategia in vista dell'11 dicembre, quando l'Assemblea federale sarà chiamata ad eleggere i membri del Consiglio federale per il prossimo quadriennio. Si dovrebbe dunque sapere di più su come gli ecologisti intendono muoversi per accedere alla stanza dei bottoni. La candidatura di Regula Rytz sembra comunque fare l'unanimità all'interno del partito: il presidente del Consiglio di Stato ginevrino Antonio Hodgers e il consigliere nazionale zurighese Bastien Girod, a loro volta citati come possibili aspiranti, si sono fatti da parte già giovedì sera. "Mi sarei candidato se Rytz non l'avesse fatto", ha dichiarato il secondo.
Le rivendicazioni dei Verdi sono dunque più importanti della rappresentanza regionale o linguistica? "È una domanda legittima, ma alla quale devono rispondere tutti i partiti, non solo io", ha detto dal canto suo Regula Rytz al microfono di Gian Paolo Driussi.
RG 08.00 del 22.11.2019 La diretta di Mattia Serena
RSI Info 22.11.2019, 10:24
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Ci si interroga già anche sulle possibilità di successo della candidatura ecologista, alla luce delle posizioni possibiliste espresse dalle due formazioni più forti dell'emiciclo, ovvero PS e UDC. L'area rosso-verde conta un'ottantina di seggi, si sfiorano i 100 (che comunque da soli non basterebbero) se si contano anche i Verdi liberali. Bersaglio dell'attacco, il PLR prenderà posizione in un incontro con la stampa previsto per le 17.30 ed è difficile credere che possa cedere un seggio senza combattere, mentre il PPD affronterà la questione sabato. Proprio i popolari-democratici potrebbero essere decisivi. L'elezione di un verde rafforzerebbe anche il ruolo della loro consigliera federale Viola Amherd, che sarebbe l'ago della bilancia fra destra e sinistra nell'Esecutivo. Allo stesso tempo, però, l'ordine di elezione dell'11 ottobre, per anzianità di servizio, la vedrà di turno dopo Cassis e la esporrebbe quindi a un possibile contrattacco.