Novartis sotto la lente

Novartis di nuovo sulla graticola negli Stati Uniti: Tina Smith, senatrice del Minnesota, ha chiesto al gigante farmaceutico di fornire documenti interni, in modo da determinare se le discusse attività di lobbismo dell'azienda abbiano contribuito ad aumentare il prezzo dei farmaci distribuiti con ricetta medica. Ne dà notizia lunedì l'Aargauer Zeitung.

La parlamentare che fa parte della Commissione sanità, istruzione, lavoro e pensioni del Senato, ha inviato una lettera al direttore generale della multinazionale svizzera, Vasant Narasimhan, chiedendo inoltre di fornire la corrispondenza intercorsa con Michael Cohen, dirigente della società di consulenza Essential Consultants.

Le due imprese avevano stipulato lo scorso maggio un contatto da 1,2 milioni di dollari e il sospetto della politica è che Novartis non abbia ingaggiato l’ex legale di Trump per avere suggerimenti in politica sanitaria, ma per avere un accesso privilegiato all’amministrazione statunitense.

Il gruppo renano ha confermato di aver ricevuto la lettera, ma non vede problemi. "Le nostre pratiche di lobbismo negli Stati Uniti sono e sono sempre state conformi alla legge", ha indicato l'azienda all'agenzia finanziaria Awp.