Il Consiglio federale ha approvato il messaggio relativo alla modifica del codice civile che dovrebbe permettere di sopprimere il tempo d'attesa che intercorre tra la conclusione della procedura preparatoria e la celebrazione del matrimonio, ovvero dieci giorni al più presto e tre mesi al massimo. Un termine che non ha più alcuno scopo, poiché, dal profilo giuridico, nulla s'oppone alla cerimonia, afferma il Governo nella nota diffusa mercoledì.
Attualmente, prima di poter celebrare il rito nuziale, occorre sottoporsi a una trafila durante la quale le autorità competenti verificano, tra l'altro, la domanda dei fidanzati e la loro identità, oltre ad assicurarsi che non vi siano cause di nullità. Retaggio del passato che consentiva d'inoltrare opposizione.
D'altro canto, come sottolinea il Governo, la preparazione necessita comunque di passi amministrativi che richiedono una certa durata, specialmente se vanno richiesti documenti all'estero. Resterebbero poi immutate le condizioni necessarie per escludere la presenza d'eventuali impedimenti e sospetti d'unione forzata o fittizia, nonché l'esigenza di far presenziare alla funzione due testimoni.
ATS/dg