La polizia aerea, il controllo dei cieli svizzeri, è uno dei compiti principali affidati all’aviazione militare rossocrociata e la perdita di tre F/A-18 Hornet negli ultimi tre anni, l’ultimo schiantatosi ieri sul massiccio del Susten (vd. articoli correlati) porta in primo piano una domanda: questi velivoli sono troppo sollecitati?
“No – risponde secco ai microfoni RSI Isidor Baumann –. Vi è un programma di manutenzione e controllo ben preciso”, pensato proprio per non sollecitare oltre il dovuto questa flotta: “Il numero di F/A-18 è diminuito a causa degli incidenti (dai 34 acquistati nel 1997 a 30, ndr.) ma i loro compiti sono sempre gli stessi. La problematica della sollecitazione e del loro controllo si porrà dunque in modo ancora più marcato nei prossimi anni”, aggiunge il presidente della Commissione di sicurezza del Consiglio degli Stati.
Le vie di uscita, continua Baumann, sono in sostanza due: o si imposta il lungo cammino per l’acquisto di nuovi jet, un tema politicamente delicato (anche alla luce della bocciatura, nel 2014, della legge sul fondo per l’acquisto degli aerei Gripen) o si riducono i compiti degli F/A-18, che oggi garantiscono la sorveglianza dello spazio aereo svizzero, 24 ore su 24.
“Dovremmo presto chiederci se l’attuale manutenzione tecnica è sufficiente o se in un prossimo futuro, se non dovessimo acquistare altri caccia, non sarà necessario rinunciare al controllo aereo continuo”, aggiunge il parlamentare. Un compito sempre difeso da Consiglio e Assemblea federali, ma su questo tema “bisognerà confrontarsi in modo serio”.
RG-RP/Red.MM
Dal TG 12.30 del 30.08.2016: F/A-18, continuano le ricerche
Dal TG 12.30 del 30.08.2016: Gli incidenti degli F/A-18