L'obbligo di installare pannelli solari sui tetti o le facciate varrà solo per i nuovi grandi edifici. Lo ha deciso oggi (lunedì) il Consiglio nazionale, allineandosi su questo punto agli Stati nel discutere la nuova Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Il suo scopo è aumentare la produzione di elettricità da fonti pulite.
Oggi il Consiglio nazionale era chiamato a decidere se confermare - come chiedeva la sua commissione preparatoria - o meno la decisione presa in prima lettura secondo la quale i tutti nuovi edifici e quelli che subiscono ristrutturazioni importanti devono esser obbligati ad istallare impianti per la produzione di energia solare.
Al voto, come detto, il plenum ha cambiato idea e si è allineato alla soluzione degli Stati. L'obbligo sarà quindi valevole solo per i grandi nuovi immobili, ossia quelli che hanno una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati, così come prevedono del resto le disposizioni urgenti - e quindi temporanee - in vigore dallo scorso anno.
Pannelli solari sopra i posteggi
Per quel che concerne l'installazione di pannelli solari sopra i posteggi, vista l'opposizione degli Stati, il Nazionale ha elaborato una soluzione di compromesso.
Concretamente, l'emendamento prevede l'obbligo, a partire dal 2030, di coprire con tetti dotati di impianti solari i nuovi parcheggi all'aperto permanenti con una superficie superiore a 500 metri quadri e quelli già esistenti di almeno 1000 metri quadri. La camera in prima lettura aveva proposto rispettivamente 250 e 500 metri quadri, una decisione come detto respinta dalla Camera dei cantoni.
Deflussi minimi
Per quanto riguarda i deflussi minimi, altro argomento spinoso del dossier, il Nazionale ha proposto di rendere possibile un allentamento delle prescrizioni in materia di deflusso residuale per le centrali idroelettriche solo in caso di penuria. La decisione è stata presa con 122 voti contro 67.
Nelle scorse sedute, le due Camere avevano deciso le condizioni quadro relative ai nuovi impianti idroelettrici, fotovoltaici ed eolici, che non potranno, come finora, essere realizzate nei biotopi d'importanza nazionale e nelle riserve per uccelli acquatici e di passo.
A questa regola sono però state introdotte delle eccezioni: tali impianti potranno essere realizzati in talune zone golenali proglaciali e pianure alluvionali alpine, nonché, per i progetti idroelettrici, quando il corso d'acqua situato a valle attraversa aree protette, se il torrente sottostà al regime del deflusso minimo.
15+1 progetti prioritari
Uno degli obiettivi del pacchetto di misure in discussione è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale: entro il 2040 bisognerà aumentare la produzione di corrente da rinnovabili di almeno 6 Terawattora. Di questi, almeno due Terawattora dovranno essere disponibili in modo affidabile (leggi: idroelettrico).
Come noto, per riuscirci il Parlamento punta su quindici progetti di centrali idroelettriche già definiti da una tavola rotonda. Fra di loro figura l'innalzamento della diga del Lago del Sambuco in Valmaggia con l'annesso l'ampliamento della centrale di Peccia. In giugno gli Stati hanno però aggiunto anche l'impianto Chlus, in Prettigovia (GR). Decisione, quest'ultima, approvata oggi anche dal Nazionale, con 112 voti a 81.
Il dossier torna al Consiglio degli Stati.
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SEIDISERA 11.09.2023, 18:15
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