Un'iniziativa popolare vuole accelerare l'espansione delle energie rinnovabili senza per questo trascurare la sostenibilità. Benché il Parlamento stia già lavorando a qualcosa di analogo, per il comitato che si è presentato venerdì - e nel quale figura Giovanni Leonardi, presidente del Cda dell'Azienda elettrica ticinese - bisogna fare di più. Ha ora 18 mesi di tempo per raccogliere le 100'000 firme necessarie.
Il testo denominato "Ogni chilowattora domestico e rinnovabile conta!" mira a dare nuovo impulso in tempi di crisi energetica e di minaccia di carenza di elettricità nei prossimi inverni, stando a un comunicato. In concreto, la proposta di modifica costituzionale mira ad ancorare nella legge il principio secondo cui lo sviluppo e l'utilizzo del potenziale delle energie rinnovabili indigene sono di interesse nazionale e vanno promossi da Confederazione, cantoni e comuni.
I promotori sono particolarmente attenti alla produzione invernale all'idroelettrico. Non appena viene superato un limite vincolante per l'importazione di corrente fissato dalla Confederazione, l'interesse nazionale per la costruzione, l'ampliamento, il rinnovo o l'autorizzazione di impianti e di altre infrastrutture necessarie avrebbe la precedenza su altri aspetti. La settimana prossima la Commissione dell'energia del Nazionale dovrà stabilire quali condizioni a livello di pianificazione e ambiente dovranno essere applicate a questi impianti. La camera del popolo affronterà poi il dossier durante la sessione primaverile.
Fotovoltaico poco vantaggioso?
Telegiornale 02.02.2023, 12:30