È il tempo delle ammissioni per il 61enne finito agli arresti nel quadro delle indagini sui pacchi bomba a Ginevra. L’uomo, presunto autore degli ordigni esplosivi, ha infatti confessato agli inquirenti le sue responsabilità per la vicenda.
In manette dallo scorso 12 marzo, ha ammesso di aver fabbricato e inviato i pacchi bomba, che hanno ferito due persone fra le quali una 12enne, e di essere l’autore delle lettere minatorie e con richieste di riscatto che, da un anno, venivano inoltrate al produttore di orologi Patek Philippe e anche alla Migros di Ginevra.
Il 61enne, sospettato ora di tentato omicidio, nonché di fabbricazione e manipolazione di esplosivi, ha dichiarato di aver agito da solo e per motivi economici, dal momento che era alle prese con gravi difficoltà. Aveva preso di mira le due aziende non per vendette o motivazioni politiche, ma poiché, ha spiegato, esse rappresentavano per lui imprese potenzialmente disposte a pagare, viste le loro risorse finanziarie.
Durante gli interrogatori ha quindi avuto parole di rammarico per le vittime degli ordigni da lui fabbricati. L’uomo, ricordiamo, è stato arrestato nella zona dell’aeroporto di Cointrin, nel quadro di una vasta operazione di polizia condotta da fedpol e dalla polizia cantonale ginevrina.