La piena adesione della Palestina all’ONU è stata respinta, giovedì sera, dal Consiglio di sicurezza a causa del veto statunitense. Dodici Paesi hanno votato a favore, solo Washington contro. Due si sono astenuti e uno di questi è la Svizzera. Perché? “Data la situazione molto instabile in Medio Oriente, l’ammissione a pieno titolo della Palestina all’ONU non è attualmente vantaggiosa dalla prospettiva di una generale politica di pace per la regione”, ha spiegato il Consiglio federale, giustificando la decisione di non appoggiare la proposta. Non sarebbe, insomma, il momento giusto.
Una decisione che fa discutere anche in seno alle due Commissioni di politica estera, dove i pareri sono divisi. Per Nicolas Walder, consigliere nazionale ecologista, Berna ha sbagliato: “La Svizzera riconosce il diritto dei palestinesi di avere uno Stato e sostiene la soluzione a due Stati. È molto importante che la Palestina, già Paese osservatore, possa fare parte dell’ONU a pieno titolo, possa votare. Sarebbe un segnale a favore del fatto che la risoluzione del conflitto israelo-palestinese e il futuro dello Stato palestinese vanno trattati negli organismi internazionali e non sul campo di battaglia”, afferma.
Di parere opposto il consigliere agli Stati socialista zurighese Daniel Jositsch. “È una proposta proveniente soprattutto dai Paesi arabi”, spiega, “non credo sia opportuno che la Svizzera si schieri ora, proprio dopo l’attacco dell’Iran a Israele. Deve piuttosto rimanere neutrale”.
Nel pomeriggio la Federazione Svizzera Palestina presenta una serie di richieste al capo del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis riguardanti la sua politica sulla questione palestinese. Anche l’astensione elvetica al Consiglio di sicurezza dell’ONU dovrebbe essere tematizzata.
No all'adesione della Palestina all'ONU
Telegiornale 19.04.2024, 12:30