Svizzera

Pandora Papers, legislazione carente

Francesca Perucchi, della commissione autoregolamentazione fiduciari svizzeri, sullo scandalo che vede coinvolta anche una società di Lugano

  • 4 ottobre 2021, 16:16
  • 20 novembre, 19:32
02:56

RG 12.30 del 04.10.21 L'intervista a Francesca Perucchi

RSI Info 04.10.2021, 16:16

  • ICIJ, consorzio internazionale di giornalismo investigativo
Di: RG/ 

"Gli intermediari finanziari e i fiduciari che aiutano a commettere reati di riciclaggio e reati fiscali devono rimproverarsi qualcosa, secondo me. Il problema è che non tutte le persone che, di fatto, fanno questo lavoro possono essere controllate", così Francesca Perucchi, membro della commissione di autoregolamentazione dei fiduciari svizzeri, organismo di autodisciplina degli intermediatori fiananziari, commenta ai microfoni della RSI lo scandalo dei “Pandora Papers”, che vede tra l'altro coinvolta anche una fiduciaria di Lugano nelle operazioni che hanno permesso a leader mondiali, politici, miliardari e personalità del mondo dello spettacolo di nascondere patrimoni miliardari nei paradisi fiscali.

Come fare, allora, a controllare l'operato di intermediari finanziari e fiduciari?

"Se i fiduciari o gli intermediari finanziari che fanno questo mestiere non si iscrivono a un organismo di autodisciplina è difficile controllarli, però c'è una rete di contatti che anche loro devono prendere, per esempio con le banche, e le banche sono molto attente nel denunciare casi del genere e fanno una comunicazione all'Organismo federale preposto per aprire inchieste penali sul riciclaggio alla Procura federale", spiega Francesca Perucchi.

Una modifica legislativa in un senso più restrittivo potrebbe essere utile a evitare abusi?

"Certo. Il problema è che non si capisce quale forma legale assumere per controllare chiunque possa fare una cosa del genere. È chiaro che se gli intermediari finanziari o fiduciari già iscritti a un organismo di autodisciplina aiutano a commettere reati fiscali, sta all'organo di autodisciplina accorgersene e magari mettere in atto misure più restrittive. Assicuro che, per esempio, l'organo di cui io faccio parte è molto attento. Difficilmente scopriamo irregolarità così gravi".

Spesso le pratiche di ottimizzazione fiscale sono garantite dalle leggi. L'OCSE però invita a modificarle per evitare un'erosione della capacità finanziaria degli Stati. Qual è la sua opinione?

"Sull'ottimizzazione fiscale spinta penso che servano maggiori controlli e che occorra ridurla il più possibile, nell'interesse pubblico e del bene pubblico".

E la questione etica?

"Chiunque abbia a cuore il bene pubblico di qualsiasi Nazione, sente che bisogna assolutamente cercare di regolare certi aspetti. Dall'altra parte bisogna sempre fare attenzione, perché spesso, per raggiungere uno scopo ben preciso, si cammina "su altri cadaveri". Quindi bisogna fare attenzione a tutti i diritti costituzionali, alla libertà economica , alla libertà personale. È sempre una questione di bilanciare le leggi con i diritti fondamentali dell'uomo, con la Costituzione e con le altre leggi", conclude Perucchi.

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