Svizzera

Parlamento, verso la digitalizzazione

La modernizzazione dei lavori, sospesi a causa dell’emergenza coronavirus, è urgente, dichiara la presidente del Nazionale Isabelle Moret

  • 16 marzo 2020, 12:47
  • 22 novembre, 19:43
Isabelle Moret, presidente del Consiglio nazionale

Isabelle Moret, presidente del Consiglio nazionale

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Di: ATS/ludoC 

La cancellazione della terza settimana della sessione primaverile delle Camere federali, decisa a causa dell'emergenza coronavirus, lascia molti dossier in sospeso, ma la presidente del Consiglio nazionale Isabelle Moret rassicura: "Stiamo facendo di tutto affinché il Parlamento possa continuare a lavorare pienamente".

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Come? Attraverso un’accelerazione dei lavori per una digitalizzazione del Parlamento, spiega ancora la liberale-radicale vodese: “Oggi siamo costretti a votare sul posto nell'emiciclo del Parlamento. Sistemi tecnici ed efficienti devono consentirci di votare elettronicamente. Secondo i piani, questa modernizzazione era prevista per il 2023, ora è diventata urgente”.

Attualmente la priorità è però che la Delegazione delle finanze possa incontrarsi a distanza in qualsiasi momento per esprimersi su richieste di crediti aggiuntivi da parte del Consiglio federale. Venerdì scorso il ministro dell'economia Guy Parmelin aveva annunciato misure di sostegno entro la fine della settimana per rispondere ai problemi di liquidità delle imprese.

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Per il momento, tutti i dossier sono congelati: tra questi figura la rendita ponte destinata ai disoccupati anziani che non hanno più diritto alle prestazioni. Altra questione aperta: il Parlamento ha tempo fino al 20 maggio 2020 per adeguare la legislazione svizzera in materia di protezione dei dati agli standard europei legati a Schengen. Per appianare tutte le divergenze è stata anche organizzata una sessione speciale, il 4 e 5 maggio, ma la sua tenuta è ancora incerta.

Un altro grosso dossier che accumulerà ulteriore ritardo è la revisione della Legge sul CO2, che già doveva già essere trattata in dicembre. I dibattiti erano poi stati rinviati per permettere al nuovo Parlamento di esprimersi.

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