Andrea Grasselli , oggi 47enne, quando di anni ne aveva dieci è stato molestato sessualmente da un amico di famiglia. Oggi lo ha raccontato ad Albachiara, ma soprattutto ha svelato la propria identità per lanciare un messaggio alle vittime: “Non avete nulla di cui vergognarvi".
Denunciare un pedofilo è un grosso problema: “La maggior parte degli abusi è opera di persone conosciute, che si trovano in famiglia, nella cerchia di conoscenti o a scuola. Fino a che punto si è pronti a scoperchiare delle realtà che possono dare fastidio?” chiede, e si chiede ancora oggi, Andrea.
I pedofili "giocano sulla fiducia del bambino"
“Nel mio caso è stato un vicino di casa. Ha abusato di me, ma soprattutto della mia fiducia, perché era il papà di bambini che avevano l’età mia e di mia sorella. Ha approfittato dell’assenza delle nostre famiglie per fare cose inadeguate. Ho scoperto aspetti della sessualità che non era il momento di scoprire”. Prosegue così il racconto di Andrea (cfr. audio a lato), che mette in evidenza quanto sia subdolo l’agire dei pedofili: “Giocano sulla fiducia del bambino, senza che se ne rendano conto e senza scatenare reazioni forti”.
Poi, un giorno, la verità è venuta a galla, ma solo per caso: “Ho detto a mia sorella che avevo un segreto. Lei era più giovane, aveva sette anni, non sapeva cosa fosse un segreto, così lo ha chiesto a mia madre. Io in quel momento mi trovavo lì con loro e sono scoppiato...ho buttato fuori tutto”.
"Ascoltate i vostri figli"
I genitori gli hanno creduto subito: “È stata una grande fortuna. Alle mamme e ai papà dico, dovete ascoltare i vostri figli, andate a fondo”. L’uomo è stato denunciato e internato all’Ospedale neuropsichiatrico di Mendrisio per tre mesi. Per Andrea, però, non è finita lì: “In adolescenza mi sono reso conto che qualcosa non funzionava nei rapporti con gli altri. Solo intorno ai 30 anni mi sono messo in terapia. È stato un percorso lungo e doloroso”.
Gallery audio - Pedofilia, testimonianza di una vittima
Contenuto audio
pedofilia testimonianza andrea grasselli per web.MUS
credits 10.06.2013, 17:07
Le reazioni degli ascoltatori
«È molto difficile segnalare certe situazioni. Io l’ho fatto e sono stato denunciato a mia volta, ho tribulato per due anni»
«C’è troppa omertà e tutti nascondono i maestri di nuoto, di scuola o i preti. E chi rimane rovinato per tutta la vita?»
«Trovo indecente che si sia ripetuto un caso gravissimo di pedofilia in una scuola. Io mi domando cosa ci sono a fare gli organi scolastici di sorveglianza. Dalla direzione, all’ispettorato, al corpo insegnante stesso»
«Il coraggio di Andrea deve servire alle vittime come sostegno e ai pedofili come riflessione» .
L'iniziativa di Marche blanche
L’iniziativa popolare di Marche blanche «Affinché i pedofili non lavorino più con i fanciulli» torna d’attualità in Parlamento.
Il Consiglio Nazionale, che in marzo aveva accolto di stretta misura il testo (respingendo invece l’ipotesi di un controprogetto), dovrà esaminare il controprogetto indiretto elaborato dal Consiglio federale; una modifica di legge che in molti ritengono troppo “morbida”, ma che il governo difende in nome della proporzionalità.
Il dossier sarà invece sui banchi degli Stati il 18 giugno. I senatori dovrebbero respingerlo, come suggerito dalla Commissione degli affari giuridici.