La polizia cantonale vodese ha comunicato oggi, lunedì, di aver fermato 96 persone che avevano scaricato contenuti pedopornografici. Due di loro, si legge in una nota, sono state tratte in arresto.
Le manette sono scattate al termine di un’operazione su larga scala, condotta da reparti specializzati della polizia giudiziaria: 27 agenti hanno lavorato per un totale di 153 giorni, effettuando 42 perquisizioni e sequestrando 311 tra computer, supporti per l’archiviazione dei dati e altri mezzi di comunicazione.
Tra le persone finite sotto inchiesta almeno il 15% è minorenne, si legge ancora in una nota. Una delle due persone finite in carcere è stata anche accusata di abusi sessuali su minorenni.
Radiogiornale delle 12.30 del 05.12.2022: il servizio di Anna Maria Nunzi
RSI Info 05.12.2022, 13:33
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Collaborazione internazionale
Questa operazione di lotta contro la ciberpedofilia ha potuto essere condotta grazie in particolare a denunce effettuate dal National center for missing and exploited children (NCMEC) con sede negli Stati Uniti. Quest'ultimo ha sviluppato un procedimento per individuare tali contenuti e denunciarli ai Paesi interessati.
In Svizzera, l'Ufficio federale di polizia (fedpol) ha ricevuto queste segnalazioni dagli Usa, le ha analizzate ed ha effettuato le prime ricerche sugli utenti allo scopo di denunciarli a sua volta ai cantoni dove sono domiciliati. Parallelamente il Centro di competenza Cyber della polizia cantonale ginevrina ha monitorato le reti di scambio "peer to peer" e segnalato i contenuti illeciti ai cantoni romandi per il prosieguo delle indagini.
Ogni diffusione equivale a un reato
Se in taluni casi gli utenti dei file illeciti sono consapevoli dei loro atti, gli inquirenti constatano che una parte delle denunce concerne internauti che condividono o trasmettono tali file a scopo informativo o "umoristico". Ricordano che ogni diffusione di pedopornografia, qualunque sia il suo scopo, costituisce una violazione dell'articolo 197 del Codice penale svizzero.
Qualora si ricevessero file illeciti (con rappresentazione di atti sessuali con fanciulli, animali o atti di violenza tra adulti, anche se si trattasse di immagini di sintesi o disegni) la polizia cantonale raccomanda di non ritrasmetterli.
I file in questione devono essere segnalati come inappropriato sul sito o sull'applicazione. Infine, le forze dell'ordine prevedono di notificare il caso al Centro nazionale per la cibersicurezza tramite il formulario di annuncio all'indirizzo seguente: https://www.report.ncsc.admin.ch/fr/
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