Svizzera

"Per ora non c'è crisi con Mosca"

Ignazio Cassis ospite di Modem parla delle spie russe, dell’accordo con l’UE e difende il suo controverso stile di comunicazione

  • 17 settembre 2018, 13:14
  • 23 novembre, 00:19
36:56

A tu per tu con Ignazio Cassis

RSI/Modem 17.09.2018, 08:20

Di: Giuseppe Bucci 

"Per ora non c'è nessuna crisi con Mosca": Ignazio Cassis getta acqua sul fuoco dopo le rivelazioni circa l'attività degli 007 russi in Svizzera. Stando a rivelazioni di stampa un diplomatico russo su quattro nel nostro paese in realtà sarebbe un agente segreto. Ospite in diretta della trasmissione Modem il capo della diplomazia elvetica lunedì ai microfoni RSI ha detto che "attività di spionaggio sono all'ordine del giorno e fanno parte della routine naturale". Insomma per ora prudenza nei giudizi. Già domenica il Dipartimento federale degli affari esteri aveva chiesto però a Mosca di cessare immediatamente queste attività e deciso di inasprire i controlli sugli accrediti diplomatici.

Lo stallo con l'UE

L'ora secondo Jean-Claude Juncker

L'ora secondo Jean-Claude Juncker

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Inevitabile poi con Cassis affrontare altri temi spinosi, a partire dal dossier europeo e dall'accordo quadro ancora tutto da trovare. Il consigliere federale ha risposto al presidente della Commissione europea Juncker che suggeriva a Berna di sbrigarsi, perché dopo le elezioni europee tutto rischia di diventare più complicato. "Juncker tira acqua al suo mulino", ha risposto, sostenendo di non sapere se sarà più o meno facile negoziare con un UE che dopo le elezioni potrebbe avere forti connotati euroscettici e populisti.

Quello che è certo è che il nodo riguarda la protezione del mercato del lavoro svizzero.

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A tu per tu con Cassis

Modem 17.09.2018, 08:20

  • RSI

E che "l'UE non concluderà un accordo con la Svizzera se noi non siamo rivediamo qualcosa in questi meccanismi" ha aggiunto il capo del Dipartimento affari esteri. Ha fatto capire poi che una pausa nei negoziati resta un'opzione, ma serve la disponibilità di Bruxelles e occorre valutarne i costi. Rispondendo a chi chiede che la Confederazione prepari sanzioni se le cose si mettessero male, ha sottolineato la debolezza contrattuale del nostro paese. Insomma in caso di scontro, a rimetterci di più sarebbe la Svizzera.

Sfida al mainstream mediatico

Un consigliere federale che sta ancora imparando e che si è fatto scappare qualche parola di troppo, come quelle che hanno irritato i sindacati sulle misure d'accompagnamento o come le critiche all'Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi? Ignazio Cassis replica: "Ero sempre molto consapevole di ciò che ho detto e credo che occorra provocare per far partire una discussione" e sfidare "il mainstream mediatico". Un consigliere federale che rivendica il cambio di rotta anche di fronte alle critiche che piovono dal mondo dell'aiuto umanitario.

Presto nuovo incontro con Roma

In merito ai negoziati con Roma, fermi dopo l'insediamento del governo Lega-5Stelle, Cassis ha svelato che presto ci sarà un nuovo incontro con il ministro degli esteri Moavero. Si farà "probabilmente in ottobre o novembre e dovrebbe svolgersi in Svizzera". Il consigliere federale eletto il 20 settembre 2017 ha poi confidato di "non pensare minimamente a lasciare questo dipartimento nei prossimi anni", anche se presto potrebbe presentarsi l'occasione con le annunciate - e non lontane - dimissioni di Johann Schneider Amman e Doris Leuthard.

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Cassis e gli accordi con l'Italia

RSI Info 17.09.2018, 16:54

È facile quando si è molto esposti mediaticamente scivolare su una buccia di banana.

Una chiosa su Pierre Maudet, anche lui in corsa per il Consiglio federale lo scorso anno e oggi invischiato nella vicenda del viaggio pagato ad Abu Dhabi. "Sono spiaciuto perché Maudet oltre ad essere stato un concorrente è anche un amico. È facile quando si è molto esposti mediaticamente scivolare su una buccia di banana. Non sta a me dire se deve lasciare, di sicuro fa male a sé stesso, al partito e fa male alla Svizzera".

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