Svizzera

Per una riforma sanitaria più equa

I Cantoni sono favorevoli a integrare le cure di lunga durata nel sistema di finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie

  • 8 agosto 2019, 15:35
  • 22 novembre, 21:29
01:21

RG 12.30 del 08.08.2019: Il servizio di Gian Paolo Driussi

RSI Info 08.08.2019, 15:21

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Di: ATS/RG/MarGù 

I Cantoni rivendicano più voce in capitolo nelle riforme sanitarie in corso. Il Comitato direttivo della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità, riunitosi giovedì a Berna, ha ribadito il suo “sì” al finanziamento delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie da parte di un unico soggetto. Il progetto, lanciato l’anno scorso, porterebbe ad una distribuzione coerente ed equa dell’onere derivante dall’aumento dei costi tra Cantoni e casse malati, dunque tra contribuenti ed assicurati.

Attualmente, invece, la copertura dei costi è differente. Le cure stazionarie vengono pagate al massimo per il 45% dalle casse malati e almeno per il 55% dal Cantone; mentre quelle ambulatoriali sono coperte interamente dalle casse malattie. Secondo il progetto della Commissione della sanità del Nazionale, le autorità cantonali dovranno assumere una partecipazione fissa in tutti i casi.

I Cantoni si dicono pronti a contribuire, ma non nei termini indicati dalla Commissione. Il problema, dicono, è che il progetto non comprende alcuni tipi di cura, in particolare quelle a domicilio Spitex e quelle in istituti specializzati. Inserendole nel finanziamento integrato, i Cantoni verrebbero sgravati di 6 miliardi di franchi d’aumento da qui al 2030, rendendo appunto più equa, a loro dire, la riforma.

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Finanziamento più equo per le cure ambulatoriali

Telegiornale 08.08.2019, 14:30

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