Il rischio di una bolla immobiliare, nel secondo trimestre del 2015, è cresciuto in tutta la Svizzera. Lo rileva l’UBS che precisa che le regioni maggiormente toccate sono quella dell’arco lemanico, di Zurigo e Lucerna, Zugo, dell'Engadina e della Svizzera centrale. I prezzi degli immobili residenziali e delle ipoteche hanno registrato una crescita eccezionale rispetto alla debolezza della congiuntura. Locarnese e Luganese, non a rischio, rimangono comunque sotto stretta osservazione.
Tra aprile e giugno, lo “UBS Swiss Real Estate Bubble Index” si è attestato a 1,37 punti, in progressione di 0,1 punti rispetto ai tre mesi precedenti. Si tratta del maggiore incremento dal quarto trimestre 2012. Un'inversione di tendenza per quanto riguarda il mercato immobiliare residenziale non è per domani, ma gli specialisti di UBS si attendono un calo dei prezzi in questo settore nel secondo semestre.
Il volume delle ipoteche per le famiglie è salito in un anno del 3,5%, mentre il settore immobiliare residenziale ha registrato un incremento dei prezzi pari al 2%. I prezzi degli affitti sono rimasti globalmente stabili. Per le nuove costruzioni vi è stata addirittura una flessione del 3% rispetto all'anno passato.
Red.MM/ATS/Swing
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