Un cittadino svizzero-brasiliano dovrà comparire dinanzi al Tribunale penale federale di Bellinzona per rispondere dell'accusa di riciclaggio e complicità nella corruzione di pubblici ufficiali nell'ambito dello scandalo Petrobras-Odebrecht, che vede implicati anche numerosi politici brasiliani.
Quello contro l'intermediario è il primo atto d'accusa promosso dal Ministero pubblico della Confederazione nei confronti di una persona coinvolta in questo caso ed è frutto di una "proficua cooperazione" che coinvolge anche il Portogallo. L'uomo ha ammesso i fatti e collaborato con la giustizia e questo gli è valso la possibilità di essere giudicato con il rito abbreviato.
Al momento, nel complesso della vicenda Petrobras-Odebrecht sono pendenti presso l'MPC circa 60 procedimenti penali, tra cui due contro istituti finanziari in Svizzera. Una quindicina è stata assunta dalle autorità brasiliane a fini di perseguimento. Nella Confederazione sono stati nel frattempo confiscati patrimoni per oltre 620 milioni di franchi, di cui 390 milioni restituiti alle autorità di Brasilia.
La vicenda
Le accuse contro le due società sono legate al loro coinvolgimento nella vicenda di corruzione del gruppo petrolifero brasiliano Petrobras, che coinvolge la classe politica del paese e ha già portato a decine di arresti. Fra i protagonisti di questa vicenda figura il gigante brasiliano della costruzione Odebrecht, il cui presidente, Marcelo Odebrecht, è finito in carcere. Stando all'inchiesta in corso in Brasile, fra il 2004 e il 2014 le imprese edili si sono spartite il mercato di Petrobras pagando tangenti ai direttori della compagnia. Una parte delle commissioni era riversata a personalità politiche. In Svizzera, l'inchiesta contro Petrobras è stata avviata nel 2014 e quella contro Odebrecht nel 2015. Nella Confederazione sono emersi più di 300 conti presso oltre 30 istituti bancari.