Michel Temer, presidente del Brasile dall'agosto del 2016 al dicembre del 2018, è stato arrestato giovedì a Sao Paulo a causa del suo presunto coinvolgimento nel caso di corruzione denominato Lava jato (autolavaggio), che ha visto emergere un colossale giro di tangenti con fulcro l'azienda petrolifera statale Petrobras.
Il già capo del centrista Movimento democratico aveva preso il posto di Dilma Rousseff, destituita perché accusata di aver truccato i conti sul deficit di bilancio nazionale. Lo scorso primo gennaio aveva consegnato le chiavi del palazzo del Planalto a Jair Bolsonaro, dovo aver battuto primati d'impopolarità, conseguenza di un mandato macchiato dagli scandali.
E' nel contempo finito dietro alle sbarre, sempre per ordine di un giudice federale, anche l'ex ministro delle miniere e dell'energia Moreira Franco.
La tentacolare inchiesta che oggi ha travolto entrambi, e a cui è stato dato avvio esattamente cinque anni fa, ha visto spalancarsi le porte dei penitenziari per decine di politici d'ogni sponda e colore e uomini d'affari di primo piano, ma è lungi dall'essere conclusa.
AFP/dg