Una formazione migliore e più celere faciliterebbe l'integrazione dei richiedenti l'asilo e ciò dovrebbe valere soprattutto per adolescenti e giovani adulti che non hanno più accesso al sistema scolastico obbligatorio. E' quanto sostiene la Caritas che, mercoledì a Immensee, ha preso posizione sul tema.
A fine dicembre, come ricorda l'associazione umanitaria, vivevano nella Confederazione 30'000 ragazzi con statuto di rifugiato o ammessi a titolo provvisorio, a cui ne andavano aggiunti 12'000 in attesa. Si tratta di persone che avrebbero bisogno almeno di un'istruzione di base svizzera per potersi garantire un futuro autonomo e indipendente.
ATS/dg