Il 2015, complice anche il bel tempo estivo, è stato un anno particolarmente funesto sulle montagne svizzere, dove, secondo il comunicato pubblicato martedì dal Club alpino, hanno perso la vita 213 persone contro le 162 dell'anno precedente. Il primato del 2011 non è comunque stato superato.
La maggior parte degli incidenti mortali è da collegare alla caduta di valanghe e, in genere, alla pratica di attività sportive.
Nel complesso, si sono trovati in difficoltà e hanno dovuto essere soccorsi 2'750 tra gitanti, scalatori, sciatori, ciclisti e altri amanti delle alte quote, con un incremento del 12%.
ATS/dg