Un potenziamento delle autostrade non risolverà i problemi di traffico. Lo sostiene l'Associazione traffico e ambiente (ATA), che si dice pronta a lanciare un referendum contro il programma d'espansione da 5,3 miliardi di franchi presentato dal Consiglio federale. Lo hanno annunciato i 65 delegati dell'associazione riuniti sabato a Lucerna.
Per il vicepresidente dell'ATA, il consigliere nazionale ticinese Bruno Storni, l'attenzione esclusiva riservata da Parlamento e Consiglio federale al traffico stradale non risponde più ai bisogni odierni. "Più strade portano inevitabilmente più traffico. Gli ingorghi non scompaiono ma vengono semplicemente spostati. Questo è stato dimostrato più volte in passato" ha affermato, citato in un comunicato.
Governo e Parlamento però continuano a puntare sul potenziamento delle strade per risolvere i problemi di traffico esistenti. "Se i progetti di espansione saranno approvati dall'Assemblea federale, l'unico modo per fermarli sarà il referendum" ha aggiunto. L'ATA è pronta a promuovere questo referendum e si sta organizzando con altri partner in un'ampia alleanza, precisa la nota.
La mobilita del futuro secondo l'ATA
I delegati hanno pure approvato il programma pluriennale 2024-26 che deve modellare la mobilità del futuro. Per l'associazione tutti i mezzi di trasporto devono essere meglio interconnessi per consentire una mobilità compatibile con l'ambiente, rispettosa del clima, efficiente dal profilo dell'uso del territorio e sicura.
Per migliorare la qualità della vita l'ATA ritiene essenziale la creazione di più Zone 30 e una migliore protezione dal rumore stradale. I delegati considerano l'elettrificazione del parco veicoli e il miglioramento dell'infrastruttura ciclabile come due passi essenziali e necessari per raggiungere l'obiettivo è l'abbandono completo dei combustibili fossili.