Trentanove anni, già "enfant prodige" della scena politica romanda, Pierre Maudet emerge soprattutto per dinamismo e per una carriera costantemente in ascesa: presidente per un decennio della Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG), quindi municipale e sindaco di Ginevra e, da 5 anni a questa parte, ministro cantonale.
Come consigliere di Stato si è fatto promotore, in particolare, di politiche che hanno consentito di ridurre l’incidenza della delinquenza nel suo cantone. Non a tutti, però, piace il suo piglio decisionista e "manageriale" nella gestione dei dossier. Ha comunque saputo far breccia nella campagna per la successione a Burkhalter, dando di sé un’immagine convincente.
Giocano a suo favore: il fatto di essere l’unico dei tre candidati con un’esperienza come uomo di esecutivo (aspetto, questo, che potrebbe fruttargli consensi soprattutto fra i consiglieri agli Stati); uno spessore politico generalmente riconosciutogli in tutta la Svizzera romanda.
Giocano a suo sfavore: il fatto di essere ancora relativamente poco conosciuto a Berna; le sue idee per un approccio non ideologico alle relazioni con l’UE, e per la regolarizzazione dei “sans-papiers”, che non possono che alienargli i favori dell’UDC.
ARi