Svizzera

Prevale la rabbia dopo il tracollo di Credit Suisse

Sondaggio SSR: nella settimana successiva all'acquisizione da parte di UBS della banca predomina l'insicurezza nella popolazione svizzera

  • 24 marzo 2023, 16:59
  • 20 novembre, 11:40
03:12

Credit Suisse, gli svizzeri sono arrabbiati

SEIDISERA 24.03.2023, 18:30

  • Keystone
Di: Gis 

È un’aria di preoccupazione e rabbia quella che si respira tra la popolazione svizzera dopo l’acquisizione lampo di Credit Suisse da parte di UBS. È quanto emerso dall'ultimo sondaggio condotto dalla SSR, a cui hanno partecipato più di 14’000 persone.

I giudizi sull'acquisizione

Domenica scorsa Credit Suisse è stata salvata da UBS: una notizia che, dopo quasi una settimana, viene colta con un certo scetticismo. Il 54% dei partecipanti al sondaggio è piuttosto contrario o per nulla d'accordo sul modo in cui è avvenuta l’acquisizione.

La percezione è positiva per poco più di un terzo della popolazione: il 30% è piuttosto d'accordo sull’acquisizione da parte di UBS, ma solo il 5% ne è totalmente convinto.

Il grafico sui giudizi sull'acquisizione

Il grafico sui giudizi sull'acquisizione

La differenza di opinioni sull'operazione avvenuta si nota soprattutto tra la Svizzera tedesca, più scettica, e le regioni di lingua latina, più concordanti. La Svizzera italiana è la regione linguistica più convinta, con il 51% dei votanti che si dice molto o piuttosto d’accordo sul rilevamento.

La Svizzera italiana è la regione linguistica più convinta

La Svizzera italiana è la regione linguistica più convinta

Inoltre, gli intervistati simpatizzanti di Verdi, PS e UDC sono chiaramente più critici rispetto a quelli di PLR, Centro e Verdi liberali.

Le alternative

Circa le alternative alla misura presa, è emersa un'apertura maggiore a un'acquisizione temporanea del Credit Suisse da parte dello Stato. Per il 56%, una nazionalizzazione temporanea della banca sarebbe stata un'alternativa migliore o almeno altrettanto valida di quella scelta. Solo una minoranza avrebbe optato per un fallimento controllato della banca.

Oltre ai sostenitori del PS e dei Verdi, anche un numero relativamente elevato di simpatizzanti dell'UDC avrebbe preferito un'acquisizione temporanea del Credit Suisse da parte dello Stato.

Le emozioni

Nella settimana successiva al tracollo di Credit Suisse, in quasi tutti gli schieramenti la rabbia e l'insicurezza predominano chiaramente tra le emozioni dei partecipanti al sondaggio: il 66% è profondamente o piuttosto arrabbiato. Solo i sostenitori dell'PLR sono per lo più calmi e fiduciosi.

Nelle varie regioni linguistiche, la maggioranza degli intervistati, sia nella Svizzera francese che in quella italiana, reagisce con timore all'acquisizione. Questo sentimento è chiaramente meno diffuso nella Svizzera tedesca.

La rabbia e l'insicurezza predominano chiaramente tra le emozioni

La rabbia e l'insicurezza predominano chiaramente tra le emozioni

La credibilità degli attori coinvolti

Gli interpellati ripongono la loro massima fiducia nella Banca Nazionale Svizzera (BNS), fiducia tradizionalmente molto consolidata all'interno della popolazione. Al secondo posto si colloca la direzione di UBS, seguita dal Consiglio federale. All’ultimo posto della classifica, e in maniera particolarmente evidente, si piazza la dirigenza del Credit Suisse. A differenza della BNS, la fiducia nella FINMA è significativamente più bassa.

Per quanto riguarda i partiti politici, in relazione alla vicenda, il PS è percepito come il più credibile per il 37% dei partecipanti al sondaggio. L'UDC, i Verdi e soprattutto il PLR e Verdi liberali, sono considerati relativamente meno affidabili su questo dossier.

Le conseguenze sul Paese

A impensierire di più gli intervistati è la perdita dei posti di lavoro su larga scala dei dipendenti di Credit Suisse. La maggioranza è anche preoccupata per l'indebolimento della piazza finanziaria e per la reputazione economica della Confederazione. Metà della popolazione crede comunque che il settore economico si riprenderà rapidamente. Solo il 38% ritiene che UBS sarà indebolita a seguito della fusione.

Le conseguenze sul Paese

Le conseguenze sul Paese

Le richieste al Governo

Tra le varie richieste, sono tre quelle che si impongono più chiaramente. Il consiglio di amministrazione del Credit Suisse deve essere chiamato a rispondere per il tracollo della banca. Si giudica quindi necessario prendere delle misure efficaci contro le retribuzioni abusive nel settore bancario. Infine bisogna finirla col fatto di privatizzare i profitti e statalizzare i rischi.

Vi è anche un'accentuata consapevolezza dei rischi per l'attuale situazione di UBS dopo la fusione: più di tre quarti degli intervistati pensa che la banca sia già troppo grande e debba quindi essere divisa. È sostenuta dalla maggioranza la richiesta di mantenere sotto il marchio di Credit Suisse le attività svizzere della banca assorbita da UBS. Una parte più piccola degli intervistati sostiene invece la richiesta di un rapido referendum sul diritto d'urgenza.

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