L'autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha spiegato giovedì i motivi alla base della sua controversa decisione di ordinare l'azzeramento delle obbligazioni AT1 del Credit Suisse, che ha suscitato forti critiche all'autorità di vigilanza finanziaria. Le "condizioni contrattuali" sono state soddisfatte, ha dichiarato la FINMA in un comunicato.
Gli strumenti di capitale AT1 sono stati oggetto di ripetute richieste alla FINMA, che fa riferimento alle "numerose domande" poste sull'argomento dopo l'annuncio di domenica del salvataggio del Credit Suisse e della sua acquisizione da parte di UBS. Nel suo comunicato invita perciò i creditori a rivolgersi agli "emittenti degli strumenti di capitale", che in questo caso è il Credit Suisse.
L'Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari sottolinea che l'azzeramento delle obbligazioni AT1 del Credit Suisse è contrattualmente subordinato a "determinati eventi scatenanti", come ad esempio "un'assistenza pubblica eccezionale". E lo scorso 19 marzo la banca numero due in Svizzera ha ottenuto prestiti straordinari di liquidità, coperti da una garanzia contro il rischio di insolvenza fornita dal Governo svizzero.
BNS: "Le misure hanno permesso di contenere la crisi"
Pur non facendo riferimento direttamente alle obbligazioni AT1, giovedì mattina anche la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha preso posizione sull'operazione lampo di acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, specificando che tutte le misure adottate dalle autorità (BNS, FINMA e Consiglio federale) "hanno permesso di contenere la crisi".
"In seguito alle turbolenze della scorsa settimana, il Credit Suisse ha perso la fiducia del mercato", ha dichiarato giovedì Thomas Jordan, presidente del Consiglio di amministrazione della BNS, sottolineando che sono state adottate "ampie misure" per "garantire la stabilità finanziaria e impedire che la Svizzera subisca danni".
Credit Suisse: chi sono i responsabili?
Telegiornale 20.03.2023, 20:00