Svizzera

CS-UBS, Minder: “La banca andava lasciata fallire”

Il consigliere agli Stati: “Berna non avrebbe dovuto salvare un’azienda così idiota, norme da rivedere e grandi banche da smembrare” –“Inaccettabile che il CdA la faccia franca”

  • 21 marzo 2023, 15:55
  • Ieri, 11:42
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Thomas Minder è il padre dell'iniziativa contro le remunerazioni abusive

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Di: ATS/dielle 

"È inaccettabile che il consiglio d'amministrazione di Credit Suisse la faccia franca". Parole di Thomas Minder, il padre dell'iniziativa contro le remunerazioni abusive, secondo cui i membri del Cda dovrebbero essere severamente puniti. Lo sciaffusano critica anche il salvataggio da parte di UBS: "La banca andava lasciata fallire".

"Non è accettabile che queste persone non vengano perseguite in caso di errori e colpe di questo tipo", afferma Minder in una intervista al Blick. Per il consigliere agli Stati sciaffusano (indipendente, ma nel gruppo UDC) "non si tratta di sola stupidità, ma di energia criminale". "Se avessi abbastanza soldi, lancerei una nuova iniziativa popolare", afferma. Evocando il salvataggio di UBS nel 2008 e il "grounding" di Swissair nel 2001, Minder sottolinea come nessuno abbia dovuto rendere conto di quanto accaduto. "Ci vorrebbe una responsabilità degli organi dirigenti che coinvolga anche il loro patrimonio privato".

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Se da una parte Minder non se la prende più di tanto con l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e la Banca nazionale per la lentezza della reazione, in quanto la responsabilità primaria “spetta al Cda di Credit Suisse”, lo stesso non si può dire nei confronti del governo svizzero. Lo sciaffusano critica infatti pesantemente la Confederazione: Berna, invece di risolvere il problema del "too big to fail", acconsente a che due giganti si fondano per creare qualcosa di ancora più grande. "Eppure sono le grandi banche a far vacillare l'economia globale", sostiene.

Per Minder la messa a disposizione di soldi pubblici è "un errore enorme". La Confederazione non avrebbe dovuto salvare "un'azienda così idiota!". Secondo il "senatore" non ci sono dubbi: "Una banca deve poter fallire, come tutte le altre imprese".

Per lo sciaffusano già nel 2008 si sarebbe dovuto lasciar fallire UBS. Il suo salvataggio è stato inutile: non c'è stabilizzazione, c'è anzi un panico mondiale se si guarda l'andamento dei corsi azionari delle banche.

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Minder sostiene poi che l'accordo annunciato domenica "è quasi un esproprio per il tramite del diritto d'urgenza". Tutti ne subiranno le conseguenze, perché anche l'AVS e le casse pensione hanno investito in Credit Suisse. "Io stesso detengo alcune azioni per poter esprimermi all'assemblea generale", afferma.

Per il ‘senatore’ gli azionisti sono comunque corresponsabili della situazione: hanno eletto le persone sbagliate in seno al Cda e approvato per anni remunerazioni eccessive. Minder dice poi di non capire perché gli azionisti hanno sempre lasciato fare e approvato alti compensi anche a fronte di una cattiva gestione. Detto ciò, per lo sciaffusano è chiaro che "il consiglio di amministrazione è il primo responsabile di questo disastro".

Per il futuro, Minder ritiene che occorra rivedere le norme del "too big to fail". Ciò passa, per il consigliere agli Stati, dallo smembramento delle grandi banche. "Ciò significa che anche UBS deve essere scissa". Non devono più esserci grandi banche: "Immaginate cosa succederebbe se anche UBS venisse coinvolta nella tormenta".

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