Le prospettive economiche della Svizzera sono positive, ma i rischi aumentano e la dinamica va indebolendosi: lo sostiene Economiesuisse, che prevede una progressione del PIL del 2,3% quest'anno e dell'1,7% nel 2019.
Nonostante il rallentamento, il tasso di disoccupazione passerà nettamente sotto la soglia del 3%.
"La spada di Damocle che incombe è la politica italiana, la cui imprevedibilità ha riacceso i riflettori sul problema dell'indebitamento europeo", dicono gli esperti. Il rischio è rappresentato da un nuovo apprezzamento del franco e da un indebolimento congiunturale in Europa.
I dazi punitivi introdotti dagli USA su acciaio e alluminio potrebbero poi avere conseguenze importanti sull'economia mondiale e gli impulsi di crescita provenienti dall'estero, si indeboliranno.
La situazione dell’export elvetico rimane però positiva grazie all'aumento della domanda sul mercato europeo, con Germania e Olanda in fase di boom. Crescono anche i settori economici maggiormente orientati al mercato indigeno, come le assicurazioni e i servizi alle imprese.
ATS/CaL