Per ora sono quattro i bambini palestinesi feriti nella Striscia di Gaza che, martedì, sono arrivati in Svizzera assieme ai loro familiari, a bordo di un aereo atterrato a Ginevra. Negli ospedali elvetici riceveranno le cure necessarie. Si tratta di un viaggio organizzato dall’associazione Children’s Right for Healthcare: un’iniziativa privata, benché abbia ricevuto il sostegno amministrativo della Confederazione.
Per l’Associazione Svizzera-Palestina le autorità potrebbero però fare di più, un po’ come avvenuto con i feriti ucraini: “Siamo depositari della Convenzione di Ginevra, che oggi non è rispettata”, dichiara alla RSI il presidente Geri Müller. “Poi abbiamo il diritto umanitario internazionale, che per noi svizzeri è molto importante. Ma non vedo un impegno sufficiente”. Müller riconosce comunque che ci sono delle difficoltà oggettive, visto che uscire dalla Striscia di Gaza è molto complicato.
Altri Paesi stanno agendo ad altri livelli. C’è per esempio l’Italia che ieri (lunedì), a Roma, ha accolto undici palestinesi feriti, tra cui dieci bambini. Anche la Francia si è attivata, tra le altre cose, con una nave ospedale nella regione.
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