A venticinque anni dal “sì” popolare all’Iniziativa delle Alpi resta molto lavoro da fare. La legge stabilisce infatti che due anni dopo l'apertura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo - vale a dire dal 2018 - possano transitare al massimo 650'000 camion. Questo obiettivo non è stato raggiunto. I dati per il 2018 non sono ancora disponibili, ma nei primi sei mesi dell'anno i transiti sono stati 477'000.
Oggi oltre il 70% delle merci che transita in Svizzera attraversa le Alpi su rotaia. La capacità ferroviaria non è però ancora sfruttata al massimo e da anni l'Iniziativa delle Alpi chiede al Consiglio federale di aumentare la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP). Secondo Jon Pult, presidente dell’organizzazione, un intervento di questo tipo renderebbe le ferrovie più competitive, in particolare per quanto riguarda i prezzi.
L'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) non ci sta. Con i miliardi pagati nel corso degli anni il settore del trasporto stradale ha ampiamente contribuito ai progressi ottenuti, indica una nota diffusa venerdì. L'organizzazione preferisce una collaborazione fra tutti i metodi di trasporto e chiede che vengano finalmente colmate, come da tempo promesso, le lacune ferroviarie in Italia e soprattutto in Germania.
ASTAG sottolinea pure i progressi effettuati nell'ammodernamento dei veicoli, che hanno ridotto le emissioni, e respinge qualsiasi progetto di borsa dei transiti alpini (BTA). L'Iniziativa delle Alpi non intende in ogni caso abbassare la guardia e seguirà da vicino la costruzione del secondo traforo stradale al San Gottardo, il cui cantiere inizierà nel 2020. Con la nuova canna non dovrà essere aumentata la capacità di transito, come promesso dal Consiglio federale.