Record di sprechi alimentari in Svizzera

La Svizzera si conferma campionessa d’Europa in spreco di alimentare. Secondo le ultime stime dell’ONU, ogni anno, in media, una persona butta nella spazzatura quasi 120 kg di cibo. Ciò rappresenta quasi il doppio di Francia e Finlandia ed è 3 volte lo spreco alimentare della Bulgaria.

Peggio della Confederazione fa solo il Portogallo, ma se aggiungiamo anche gli scarti prodotti da ristoranti e supermercati, con 170 kg in media a persona, la Svizzera primeggia su tutti i Paesi presi in esame dalle Nazioni Unite. Un primato dal “retrogusto amaro, soprattutto in un’ ottica globale”, spiega Claudio Beretta esperto in spreco alimentare all’Università di Zurigo al microfono di Aaron Guidotti. “L’elevato potere d’acquisto in Svizzera ci permette d’ importare una maggior quantità di prodotti alimentari e quindi di avere una costante situazione di eccedenza, nonostante le carenze che si trovano nel resto del mondo”.

Eppure, Governo e industrie si stanno muovendo. Con il “Piano d’azione contro lo spreco alimentare”, il Consiglio federale “mira a dimezzare le perdite alimentari evitabili entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, numerosi grandi produttori alimentari come Emmi, Fenaco, Migros e Coop hanno firmato un accordo con il Governo federale”.

Ciononostante “la maggior parte dello spreco alimentare avviene all’interno delle case elvetiche. I consigli e le strategie per ridurlo non mancano. Dall’affidarsi ai nostri sensi piuttosto che alle date di scadenza, dall’organizzare meglio i propri acquisti al sigillare bene gli avanzi per poterli mangiare in seguito”. Anche perché secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, il 25% dell’impatto ambientale del nostro sistema alimentare è da attribuire proprio allo spreco di cibo, che corrisponde a circa la metà dell’impatto del trasporto privato.