Il Consiglio federale dovrà illustrare in un rapporto delle misure per disciplinare la formazione degli imam in Svizzera. Il Nazionale ha accolto questo mercoledì sera di misura, con 90 voti contro 87 e 2 astenuti, un postulato di Maja Ingold (PEV/ZH) volto a prevenire il proselitismo fondamentalista.
"Gli imam moderati sono persone chiave contro la radicalizzazione dei giovani", sostiene l'atto parlamentare, con cui l'evangelica zurighese vuole mettere a frutto il potenziale integrativo di queste persone a contatto con i giovani della comunità musulmana.
Secondo la Ingold, predicatori ultraconservatori, per lo più finanziati dai paesi d'origine, propagano nelle moschee svizzere una versione dell'islam difficilmente compatibile con i valori svizzeri. Una formazione regolamentata dallo Stato permetterebbe di garantire che gli imam non facciano dell'indottrinamento jihadista. Potrebbe inoltre far luce sui loro finanziamenti, giudicati opachi.
La competenza è dei cantoni, ha ricordato Simonetta Sommaruga, ma la Confederazione può fungere da intermediaria. La ministra della giustizia ha quindi affermato che il Governo è disposto ad accettare il postulato.
pon/ATS