A livello globale i Governi hanno firmato contratti e accordi per l'acquisto delle dosi di vaccino contro la pandemia con case farmaceutiche come Pfizer, Moderna, Astra/Zeneca. Non è però chiaro quanto abbiano pagato i singoli Paesi. Ora una ricerca di CH-Media mostra che la Svizzera potrebbe essere uno dei primi Paesi a dover parlare di cifre. La lobby delle case farmaceutiche ha però cercato di bloccare questo passo e ora mette in guardia: se la Svizzera lo fa, vìola gli accordi.
Quali contratti siano stati stipulati tra la Svizzera e i giganti della farmaceutica è un segreto, ma lo scorso dicembre il Consiglio nazionale ha chiesto di rendere pubblici questi contratti. E l'avvocato Rémy Wyssman sostiene che la richiesta sia giustificata dalla legge sulla trasparenza. Un'argomentazione sostenuta anche da Adrian Lobsiger, incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT). "Non è mai stato messo in dubbio che questi documenti sarebbero stati resi pubblici. L'Ufficio federale della sanità pubblica ha solamente chiesto di ritardare la pubblicazione. Siamo giunti alla conclusione che ora è il momento giusto per iniziare il processo".
Il punto di vista delle case farmaceutiche è però opposto: "Il Governo e le aziende si sono accordati sulla riservatezza e chiaramente siamo dell'opinione che il contratto debba essere rispettato da entrambe le parti. Questo significherebbe che, a dipendenza delle informazioni che verrebbero pubblicate, la Svizzera violerebbe il contratto e questo danneggerebbe la sua credibilità", sostiene René Buholzer di Interpharma.
La Svizzera sarebbe uno dei pochi Paesi a rendere pubblici questi documenti. E proprio questo spaventa il settore, spiega Oliver Classen, portavoce di Public Eye: "Credo che si voglia evitare che la Svizzera crei un precedente. Manderebbe un segnale a tutti gli altri Paesi, ovvero: "Si può fare". Ci si può mettere contro i giganti e si può essere trasparenti per il pubblico interesse".
In un primo passo verranno dunque sentite le aziende farmaceutiche. Quanto verrà davvero reso pubblico non è ancora chiaro. Alcuni precedenti in Europa mostrano che - nonostante la pubblicazione dei dati - i prezzi spesso vengono anneriti.
21.01.2022: La trasparenza sui costi dei vaccini
L'intervento di Mister dati
L'amministrazione federale deve rendere pubblici i contratti siglati con i produttori di vaccini forniti alla Confederazione e dovrà sentire le aziende interessate. È quanto raccomanda l'Incaricato federale della protezione dei dati e per la trasparenza (IFPDT). Mister dati ha presentato la sua raccomandazione nell'ambito di una procedura di conciliazione.
Il documento, datato 18 gennaio 2022, è stato pubblicato giovedì sul sito dello stesso IFPDT, giorno in cui i giornali dell'editore CH Media hanno riferito della mediazione. Quest'ultima riguarda da un lato un avvocato e dall'altro l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il legale aveva chiesto l'accesso ai contratti di fornitura dei vaccini sulla base della Legge federale sul principio di trasparenza dell'amministrazione. Secondo la raccomandazione dell'IFPDT, l'avvocato (reso anonimo per garantire la protezione dei dati) voleva sapere dall'UFSP, tra le altre cose, quanto sono costati finora i vaccini e quanto denaro sia preventivato per questi ultimi in futuro. L'Ufficio federale è tenuto a rispettare il principio di proporzionalità nella pubblicazione delle informazioni.
L'UFSP si è finora opposto alla pubblicazione, affermando che l'approvvigionamento del vaccino non è ancora stato completato: la divulgazione delle informazioni richieste indebolirebbe gli interessi della Svizzera per i negoziati attuali e futuri, si legge nel documento firmato da Mister dati Adrian Lobsiger e da Astrid Schwegler, del settore trasparenza in seno all'IFPDT.
L'UFSP ha preso atto della raccomandazione. Se volesse continuare ad opporsi dovrà emettere, entro 20 giorni, una decisione contro la pubblicazione delle informazioni. Se questa sarà l'opzione adottata dall'UFSP, la fattispecie sarà poi esaminata dal Tribunale amministrativo federale.
Le Camere federali hanno discusso della pubblicazione dei contratti durante l'ultima revisione della Legge federale sulle basi legali delle ordinanze del Consiglio federale volte a far fronte alla pandemia (Legge COVID-19) nella sessione invernale. Il Consiglio nazionale avrebbe voluto che le informazioni fossero pubblicate, tenendo conto della protezione dei segreti professionale, commerciale e di fabbricazione. Il Consiglio degli Stati si è invece opposto e la sua posizione è passata nella conferenza di conciliazione.