A metà febbraio il mondo rischia di raddoppiare il numero dei morti di Covid, toccando un picco di 14'000 al giorno. Mentre la valanga di Omicron continua a travolgere l'Europa, ormai tutta tranne la Romania in rosso o rosso scuro nella mappa tracciata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), arrivano nuove allarmanti proiezioni sull'andamento della pandemia nelle prossime settimane.
Secondo le stime dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), centro di ricerca indipendente sulla sanità globale dell'Università di Washington, la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi, determinando un numero globale di decessi vicino ai massimi di oltre 16mila di un anno fa, se la variante si propagherà con un livello di "gravità alta".
Le previsioni si basano su un ipotetico scenario peggiore rispetto all'andamento attuale, in base al quale si arriverebbe invece nello stesso periodo a circa 9.500 morti quotidiani. Le cose potrebbero invece migliorare sensibilmente alla luce di diversi fattori, dalla riduzione del numero dei no vax all'aumento delle terze dosi, all'utilizzo diffuso delle mascherine da parte dell'80% della popolazione.
Intanto l'Organizzazione mondiale della sanità afferma che il virus Omicron non può essere categorizzato come lieve, malgrado sembri far sviluppare malattie meno gravi rispetto alla variante Delta. Il direttore dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus parla di minaccia sui sistemi sanitari, a causa di uno tsunami di positivi.