Pfizer ha presentato a Swissmedic la richiesta di omologazione del medicamento Paxlovid per il trattamento del coronavirus. Lo rende noto martedì lo stesso Istituto svizzero per gli agenti terapeutici.
Il trattamento è composto di due principi attivi sintetici, che vengono somministrati sotto forma di compresse. Nirmatrelvir - viene spiegato tramite un comunicato - è un nuovo principio attivo e serve a inibire un enzima del virus SARS-CoV-2. A questo viene aggiunto il Ritonavir - già impiegato nella terapia anti-HIV -, che fa in modo che il primo mantenga più a lungo la sua efficacia antivirale.
Con la procedura d'approvazione scelta non è necessario trasmettere un dossier già completo, sottolinea Swissmedic. I primi dati sono stati presentati e altri seguiranno. In questo modo la valutazione può essere accelerata, mantenendo i necessari standard di sicurezza.
Israele: "L'antivirale Paxlovid funziona"
Intanto da Israele, Paese che è stato una sorta di laboratorio del vaccino Pfizer contro il Covid, giungono notizie confortanti riguardo al Paxlovid.
RG 12.30 del 18.01.22 Israele comunica i primi dati: "L'antivirale Paxlovid funziona"
RSI Info 18.01.2022, 14:05
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Tra i primi Paesi in assoluto a prescrivere il farmaco ai pazienti covid, lo Stato ebraico ha reso noti lunedì i primi risultati della somministrazione, una delle speranze nel contrasto al coronavirus e alle sue varianti. I rappresentanti del fondo sanitario Maccabi, il secondo per grandezza del Paese, riferiscono che il 92% degli 850 pazienti che hanno assunto il Paxlovid ha mostrato un miglioramento netto entro 3 giorni; quasi il 60% ha detto di aver provato sollievo già dopo un giorno e, ancora più importante, nessuno è stato ricoverato in ospedale. Il farmaco antivirale deve essere somministrato entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi per fermare lo sviluppo di malattie gravi causate dall'infezione.
Nei pazienti il Paxlovid ha portato a una rapida diminuzione della febbre, del mal di testa e della tosse. Scarsi e non gravi gli effetti collaterali provocati dal farmaco.
Notizie meno confortanti arrivano invece dall'importante centro medico Sheba, che ha registrato un'efficacia limitata della quarta dose contro la variante Omicron. In ogni caso il nuovo booster, che Israele ha somministrato per primo nel mondo, protegge dalle forme più gravi del Covid.