“Eravamo al corrente che le FFS stavano elaborando un piano di risparmi, però non di tale portata. Solo ieri in tarda serata siamo stati informati delle cifre, e ne siamo rimasti scandalizzati”, commenta a caldo Giorgio Tuti, presidente del sindacato dei trasporti SEV.
“Riteniamo che queste misure e questi tagli vadano nella direzione sbagliata e pertanto combatteremo queste proposte rimandando già sin d’ora tutto il pacchetto al mittente, perché così non si può fare”, denuncia il sindacalista, che in merito aggiunge: “Si parla di tagli dappertutto…; risparmi che vanno a intaccare anche la qualità e la sicurezza non sono nell’interesse di nessuno”. Dello stesso avviso, seppur con qualche distinguo, la riflessione di Angelo Stroppini, segretario regionale Ticino e Moesa del SEV.
Critiche al piano di risparmi delle ex regie federali è giunto anche da Transfair stando al quale: "Invece degli attesi 900 posti, le ferrovie taglieranno 1200 impieghi". Per il sindacato, inoltre, l'applicazione del piano deve avvenire "nel modo più sociale possibile, il contratto collettivo di lavoro deve essere rispettato e i tagli devono essere ridotti al minimo".
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