Sono già aperti i ristoranti e i clienti ovviamente non mancano. A mancare sono invece quelli che i ristoranti li fanno funzionare. Per tutta una serie di motivi infatti ristoratori e albergatori fanno molta fatica ad assumere personale.
La RSI ha acceso le telecamere a Ginevra. Qui, da una settimana, le prenotazioni sono incessanti.
"Cerco qualcuno che lavori in sala, un capo sala, una cameriera o un cameriere, e un lavapiatti", spiega Stefano Fanari, proprietario del ristorante Giardino Romano. Ma gli annunci su internet e all'ufficio del lavoro non hanno ancora prodotto risultati. "Non capiamo il perché, visto che ci sono molte persone senza lavoro. È vero che dall’ufficio disoccupazione riceviamo molti dossier, ma ci vuole parecchio tempo per selezionarli e per organizzare i colloqui. E questo è per noi molto difficile".
La maggioranza dei candidati, inoltre, non possiede le qualifiche necessarie e questo complica il reclutamento, senza contare che i ristoranti si sono ritrovati a riaprire tutti nello stesso momento.
Le agenzie devono far fronte a una montagna di richiese di personale per alberghi e ristoranti, ma mancano i candidati, anche perché la pandemia ha spinto molti lavoratori del ramo a cambiare mestiere.
"Ci sono persone che si sono fatte assumere, ad esempio, nei settori della distribuzione e della logistica, dove si è meno legati agli orari di chiusura e non si lavora nel fine settimana. Chi può, insomma, si orienta verso altre professioni”, dice Lionel Fontaine, direttore Hotelis SA.
L’associazione ginevrina dei ristoratori e degli albergatori però non si preoccupa. "Penso che sia un fenomeno molto locale e molto passeggero, anche perché ci saranno ristoranti che chiuderanno e si creeranno nuovi equilibri", sottolinea Daniele Carugati, vice-presidente della società ristoratori e albergatori Ginevra.
Chi ha riaperto, però, cerca personale in fretta, anche per evitare di dover ridurre il menu.