Svizzera

Romont, "il carico era solo la punta dell'iceberg"

I 500 chili di cocaina trovati nella fabbrica di Nespresso rappresentano un sequestro eccezionale per la Svizzera ma sono arrivati a Friburgo forse per errore

  • 7 maggio 2022, 06:50
  • 20 novembre, 15:58
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Maxi sequestro di cocaina

Telegiornale 06.05.2022, 20:00

Di: TG/OCartu 

L'impressionante quantità di cocaina trovata nella fabbrica di Nespresso a Romont continua a destare scalpore nella regione e non solo. Si tratta infatti di uno dei più grandi sequestri mai avvenuti in tutta Svizzera, per un valore stimato in 50 milioni di franchi. Il più grande risale al 2019, quando a Basilea furono ritrovati 603 chili di polvere bianca a bordo di un jet privato.

Tra le ipotesi, non si esclude che l'ingente carico di polvere bianca sia arrivato nel canton Friburgo per errore. Partito dal Brasile, avrebbe fatto tappa in Belgio, ad Anversa, poi a Basilea e infine a Romont. Ma era davvero questa la destinazione del carico? Per la polizia potrebbe trattarsi di un errore dato che "una quantità simile è inusuale sia per Friburgo sia per tutta la Svizzera".

Secondo Lucia Capuzzi, esperta di traffico di droga in America Latina, "non è detto che l'azienda sia coinvolta". La fantasia dei trafficanti non ha infatti limiti e vengono escogitati modi sempre più fantasiosi per nascondere il carico. Al TG ha spiegato che l'uso del caffè non sarebbe "un metodo per ingannare i cani": "Si tratta semplicemente di un carico che desta meno sospetti e nei porti viene controllata solo una minima parte dei container in transito".

"Stiamo parlando di una quantità ingente, ma è evidente che si tratta solo della punta dell'iceberg - aggiunge la giornalista -. È molto probabile che lungo la rotta seguita dal carico sia transitata una quantità di cocaina almeno dieci volte maggiore a quella sequestrata nel canton Friburgo".

Rotte classiche e innovazioni chimiche

In genere, continua Capuzzi, "vengono usate rotte commerciali classiche (per trasportare cocaina, ndr.), usando carichi di prodotti abitualmente dall'America Latina, come frutta o come in questo caso caffè". Inoltre, "oltre ai nascondigli classici, in certi casi i trafficanti usano vere e proprie innovazioni chimiche: la cocaina per esempio viene nascosta in certe stoffe, che poi quando vengono trattate con un solvente liberano la sostanza".

Da parte sua Nespresso non ha rilasciato dichiarazioni sull'inchiesta in corso, ma ha fatto sapere di avere allertato immediatamente la polizia subito dopo la scoperta della sostanza sospetta.

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Intervista a giornalista esperta di narcotraffico

Telegiornale 06.05.2022, 22:00

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