Svizzera

"Sì alla riforma fisco-sociale"

Il Consiglio nazionale, così come gli Stati, approva il progetto elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III dell’imposizione delle imprese

  • 12 settembre 2018, 21:42
  • 23 novembre, 00:21
01:25

RG 18.30 del 12.09.2018: la corrispondenza di Mattia Serena

RSI Info 12.09.2018, 21:47

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Il Consiglio nazionale ha approvato oggi, mercoledì, il nuovo progetto fiscale elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III). I voti favorevoli sono stati 114, 68 i contrari e 13 gli astenuti. Dal momento che comprende anche una compensazione sociale a favore del Primo pilastro, è stato ribattezzato Legge federale sulla riforma fiscale e finanziamento dell'AVS.

La sinistra ha sottolineato che l'introduzione di una componente sociale è criterio indispensabile per l'accettazione della riforma, mentre fra i banchi del centrodestra la compensazione è stata definita un compromesso politico per rendere accettabile il dossier, soprattutto in vista della votazione popolare.

La parte fiscale della riforma prevede l'abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione, invisi all'Unione europea e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Statuti speciali che saranno compensati con altri strumenti fiscali volti a preservare la concorrenzialità della Svizzera, limitando le perdite fiscali.

Come detto, il nuovo progetto contiene una compensazione sociale: il Consiglio federale aveva proposto un aumento degli assegni famigliari, gli Stati avevano invece ideato un'altra via che rafforza l'AVS. Via adottata anche dal Nazionale e prevede che ogni franco di tassazione perso in seguito alla riforma venga "compensato" con un franco di finanziamento all'AVS.

Il primo pilastro dovrebbe così beneficiare di 2,1 miliardi di franchi. I nuovi fondi sarebbero finanziati grazie a un aumento dei prelievi salariali e dei contributi prelevati dalle casse della Confederazione e dall'IVA.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati per l'esame delle divergenze.

ATS/ludoC

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