"Diamo ai giovani di terza generazione la possibilità di partecipare alla vita sociale e politica della Svizzera, con tutti i doveri e i diritti che ciò comporta". Lo hanno sostenuto lunedì a Berna i rappresentanti dei partiti borghesi (PLR, PPD, PBD e Verdi liberali) prendendo posizione sulla votazione del 12 febbraio (vedi articoli correlati) riguardo la naturalizzazione agevolata.
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Tutti gli oratori hanno sottolineato che l'ottenimento del passaporto rossocrociato non è un regalo e occorre rispettare alcuni criteri: "I candidati devono provare che i loro nonni e genitori hanno vissuto in Svizzera e che loro stessi hanno frequentato le scuole obbligatorie per almeno cinque anni", ha spiegato il "senatore" Philipp Müller (PLR, canton Argovia).
I consiglieri nazionali dei partiti borghesi a Berna: da sinistra a destra, Yannick Buttet (PPD/VS), Philipp Müller (PLR/AG), Rosmarie Quadranti (PBD/ZH) Beat Flach (Verdi liberali/AG)
Rosmarie Quadranti (PBD, canton
Zurigo) ha sottolineato che non vi sarà un'impennata di richieste: "Uno studio dell'Università di Ginevra stima che ce ne saranno solo 2'300 annue". Il comitato borghese invita a votare "sì" il 12 febbraio a
"un progetto equilibrato, sostenuto da Parlamento, Consiglio federale e Cantoni".
ATS/px
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