Il "Comitato romando contro la seconda galleria al Gottardo" ha lanciato mercoledì la campagna in vista del voto del 28 febbraio, raccomandando agli elettori di rifiutare la proposta. Quest'ultima non corrisponderebbe ad una necessità ed equivale a "sperperare" tre miliardi di franchi a scapito di esigenze reali, in particolare quelle a favore della Svizzera romanda.
La consigliera agli Stati vodese Géraldine Savary (PS) ritiene che i romandi non debbano "lasciarsi convincere poiché il secondo tubo al Gottardo potrebbe essere realizzato a loro scapito". Facendo esempi concreti di dove dovrebbero essere spesi i soldi in Romandia, la Savary ha precisato che "dopo essere stato speso al Gottardo, non vi sarà più denaro per la Svizzera romanda e soprattutto per le circonvallazioni di Morges (VD), Le Locle e La Chaux-de-Fonds (NE), oltre a tratte situate nel canton Ginevra".
Secondo il comitato, con 17'000 veicoli al giorno il San Gottardo diventa un asse secondario se lo si confronta con l’autostrada Ginevra-Losanna, percorsa quotidianamente da 100'000 veicoli.
ATS/EnCa