In Vallese si può cacciare come in Africa. Alcune agenzie specializzate propongono a ricchi appassionati di trofei, battute per l’abbattimento degli stambecchi condotte dai guardiacaccia. L’esistenza della pratica, unica nel suo genere in Svizzera e grazie alla quale il cantone incassa 650'000 franchi all’anno, è stata rivelata dalla RTS con un’inchiesta che ha suscitato indignazione.
Si parla di carcasse abbandonate, di animali attirati con le lecche saline, di ricorso agli elicotteri e di presunte mance da versare ai guardiani della selvaggina. Tra le altre cose, è pure emerso che per gli esemplari con le corna più imponenti i facoltosi turisti cultori di Diana possono sborsare anche 20'000 franchi (13'000 di tariffa base per corna di un metro più 500 per ogni centimetro supplementare). Poco più del prezzo per tre giraffe nei raid subsahariani (per un leone bisogna invece calcolarne 30'000).
Le agenzie interpellate dalla trasmissione “Mise au point” non si esprimono sulla questione, ma in rete vi sono diversi video amatoriali sullo svolgimento delle battute (ogni anno vengono rilasciate 100-120 patenti per la caccia di un giorno allo stambecco). Inoltre vi sono le testimonianze di alcuni partecipanti, come l'ex miss Nebraska Olivia Opre che ha abbattuto animali di oltre 100 specie tra cui lo stambecco in Vallese nel 2016.
Le autorità difendono i safari. Il capo servizio contesta irregolarità da parte dei suoi sottoposti e spiega che ad essere cacciati non sono gli animali con le corna più belle, ma quelli più vecchi, “molti dei quali non sopravviverebbero comunque all’inverno”.
Safari di stambecchi in Vallese
Telegiornale 05.11.2019, 21:00