Gli svizzeri sono soddisfatti del sistema sanitario e ritengono che qualità e quantità delle prestazioni in questo ambito siano più importanti del loro prezzo. Tuttavia, sono pochi coloro che desiderano provare nuovi esperimenti in questo settore.
È quanto emerge dal monitoraggio 2018 della salute, un sondaggio realizzato annualmente dall'istituto gfs.bern per conto dell'Associazione delle imprese farmaceutiche svizzere Interpharma.
Nove intervistati su dieci pensano che l'introduzione di un budget globale allungherebbe i tempi d'attesa, limitando la libera scelta di medici e ospedali. Interpharma, in una nota diffusa martedì, aggiunge inoltre che il 54% delle 1'200 persone in tutta Svizzera che hanno partecipato al sondaggio - realizzato nello scorso mese di marzo - ritiene che tali restrizioni non portino a un abbassamento dei premi di cassa malattia.
Il 74% è inoltre convinto che i pazienti non riceverebbero più tutti i farmaci necessari e oltre tre persone su quattro sottolineano che l'introduzione di questa nuova forma di finanziamento causi un calo nella qualità dell'assistenza sanitaria.
L'introduzione di budget globali per frenare le spese sanitarie- oltre ad altre misure - è stata proposta da un gruppo di esperti istituito dal Dipartimento federale dell'interno (DFI) e discussa dal Consiglio federale lo scorso ottobre.
I partecipanti al sondaggio hanno ampiamente respinto la maggior parte degli esperimenti legati a premi e franchigie: circa una persona su tre (34%) acconsentirebbe a promuovere premi di cassa malattia a seconda del reddito. Solo il 16% considera i premi troppo elevati per la propria famiglia.
ATS/ludoC
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