Saas Fee, che l'anno scorso aveva offerto l'abbonamento stagionale con uno sconto dell'80%, ha fatto scuola: dopo la stazione vallesana, diverse altre in Svizzera hanno deciso in questo inverno 2017/2018 di attirare più gente riducendo i prezzi. A Stoos nel canton Svitto, per esempio, una famiglia che acquista un biglietto combinato può risparmiare fino al 50% rispetto al passato, a Gstaad un abbonamento costa fino al 30% in meno, a Splügen il 40% in meno.
"La strategia è rimasta immutata per molto tempo, ma ora c'è movimento", spiega Andreas Deuber, docente della Scuola superiore per la tecnica e l'economia di Coira. Sono due i modelli adottati: "O si cerca di vendere il maggior numero possibile di carte stagionali, assicurandosi così fin da subito delle entrate, o si adottano prezzi dinamici in base al giorno della settimana o delle condizioni meteorologiche, a dipendenza del numero di clienti atteso".
Per gli utenti è un vantaggio, ma ci sono pericoli: la guerra fra stazioni sciistiche rosicchia i margini di guadagno e fa aumentare il numero di quelle che chiuderanno i conti in rosso. Già oggi due su tre non hanno i mezzi per gli investimenti che le manterrebbero competitive.
RG/pon