Svizzera

Scommesse, una dipendenza per i giovani

Uno studio di Dipendenze Svizzera mostra come sia pressante la pubblicità online sui soggetti più vulnerabili; è ancora possibile proteggere le nuove generazioni

  • 27 giugno, 20:28
  • 27 giugno, 20:37

Generazione delle scommesse allo studio

SEIDISERA 27.06.2024, 18:32

  • Keystone
Di: SEIDISERA/sdr

Le scommesse, soprattutto nel mondo giovanile, stanno diventando una vera e propria dipendenza, anche perché rispetto al passato sono facilmente accessibili e promettono vincite immediate: basta un click sul cellulare. Lo hanno dimostrato anche le voci raccolte dai giornalisti della trasmissione Falò nella puntata “Bet generation”, “la generazione delle scommesse”. Ad alimentare la voglia di scommettere ci sono anche le pubblicità, sempre più insistenti. E proprio giovedì Dipendenze Svizzera ha pubblicato uno studio sull’impatto di queste sui giovani. 

I numeri del fenomeno in Svizzera e il ruolo della pubblicità

Quello che può sembrare un semplice passatempo sta diventando un fenomeno sociale. Nel 2022, ultimi dati disponibili a livello svizzero, poco più del 6% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni presentava un comportamento di gioco d’azzardo a rischio o addirittura patologico. Ma qual è il ruolo della pubblicità? “La pubblicità ha un effetto normalizzante, fa credere che alcuni comportamenti come le scommesse sportive o il poker, siano effettuati un po’ da tutti, sia un comportamento normale. In realtà sono dei comportamenti a rischio che sono effettuati solo da una minoranza, una piccola parte della popolazione”. Così si è espresso alla RSI Luca Notari, tra gli autori dello studio di Dipendenze Svizzera che mette in luce proprio l’impatto della pubblicità per il gioco d’azzardo sui giovani. Lo stesso esperto spiega che la pubblicità è ovunque: si può vedere più volte al giorno sui cartelloni, al chiosco, alla televisione. Ci sono poi altre forme di pubblicità che sono meno visibili, come le sponsorizzazioni o che dire anche in questi campionati sportivi europei la presenza di spot nei social media. Poi ci sono degli influencer, oppure i cosiddetti streamer, che discutono tutto il giorno su scommesse sportive, slot machine e altri giochi d’azzardo.

Quali sono le soluzioni da mettere in campo?

Per Dipendenze Svizzera bisogna agire per proteggere le giovani generazioni, magari prendendo spunto da quanto si fa altrove. “Ci sono paesi come l’Italia - spiega Notari - che hanno limitato la pubblicità. Altri, come il Belgio, dove rimangono ancora poche cose che è possibile pubblicizzare o i Paesi Bassi, per esempio, che hanno spinto i fornitori a dover dimostrare che la loro pubblicità online non è vista da giovani che hanno meno di 25 anni. E questo si può fare utilizzando le tecnologie che esistono oggi”.

Non è facile imporre delle regole a un settore che frutta più di 700 milioni di franchi l’anno anche perché, va ricordato, il Fondo Swissloss finanzia la scena culturale e sportiva, così come varie attività di utilità pubblica e sociale. “Questa è sicuramente una paura - conclude lo studioso - possiamo affermarlo: una buona parte della nostra società, in una maniera o nell’altra, approfitta un po’ di questi soldi. Però questo non dovrebbe nascondere il fatto che il gioco d’azzardo è un problema e che a finanziare tutte queste attività in fondo sono, almeno in parte - noi avevamo stimato attorno almeno un terzo - persone che sono dipendenti dal gioco d’azzardo. Quindi è un problema un po’ di conflitti di interesse, ma della società nel suo insieme”.

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