La Posta non è tenuta a recapitare pacchi e lettere a tutte le economie domestiche, neppure in quelle situate nelle regioni più isolate. E' quanto ritiene il Consiglio federale che, attento ai problemi di sicurezza del personale e a quelli di redditività, oltre che alla diffusione della digitalizzazione, propone di respingere due mozioni che chiedono la revisione dei criteri che stabiliscono quali località servire.
Nei due atti parlamentari si auspica che non sia più possibile privare della distribuzione le persone che risiedono nelle zone più discoste, purché abitate tutto l'anno. Sono sostenuti, oltre che dai partiti dei proponenti, il socialista Jacques-André Maire e il democentrista Raymond Clottu, entrambi neocastellani, anche da diversi colleghi liberal-radicali, popolar-democratici e ambientalisti. Nel loro mirino c'è l'ordinanza entrata in vigore a fine 2012, secondo la quale si rinuncia alla distribuzione qualora gli insediamenti interessati contino meno di cinque case distribuite su una superficie massima di un ettaro oppure se la durata del tragitto per servire una singola abitazione superi i due minuti.
ATS/dg
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