Il Consiglio degli Stati s'è pronunciato per l'istituzione di un articolo costituzionale che garantisca, seppure in modo limitato, il servizio pubblico. E' stata determinante, in questo senso, l'alleanza tra sinistra e regioni periferiche e il voto preponderante (21 a 20) del presidente della Camera, il democentrista Germann. Ne va della coesione nazionale, aveva fatto notare, quando è stata decisa l'entrata in materia, il socialista Hêche, sottolineando che occorre inviare un segnale a campagne e montagne, preoccupate, tra l'altro, per la chiusura degli uffici postali e il diradamento dei trasporti collettivi dovuto alle misure di risparmio.
Per i contrari, le attuali prestazioni sono ovunque già oggi più che buone e non è quindi necessario ancorare il principio nella Carta. Vedremo se il Consiglio nazionale, che deve ancora pronunciarsi, darà loro ragione.
Sempre in tema, i senatori hanno invece bocciato l'iniziativa "a favore del servizio pubblico" proposta dalle associazioni dei consumatori con cui si esige che la Confederazione non miri a conseguire profitti nell'ambito delle prestazioni di base.
ATS/dg