Nel rapporto sugli abusi nella Chiesa svizzera pubblicato martedì, la diocesi di Lugano è stata accusata di aver distrutto molti documenti. La Curia non ha ancora preso posizione in merito, rimandando ogni risposta a una conferenza stampa in agenda mercoledì mattina. Per Bruno Boccaletti, responsabile delle trasmissioni religiose RSI, c'è un certo senso di leggerezza nella gestione passata dell'archivio di Lugano e "risulta difficile spiegare il ritardo nella presa di posizione".
La Chiesa svizzera pensava di avere fatto i compiti in merito al tema degli abusi, affidandosi ad organismi o commissioni interne, ma c'è stata una risposta solo parziale: "Pensiamo a Lugano: quattro sono i casi denunciati dal 2009 a oggi. Significa che le vittime non si sono fidate di questo tipo di risposta della Chiesa. Il passaggio a un organismo indipendente ha rappresentato un vero scatto e credo che questa sia la direzione da prendere. Evidentemente i mea culpa sono iniziati decenni fa per la Chiesa mondiale e per le chiese locali dovranno necessariamente continuare".
L'analisi completa nell'intervista andata in ondata nel TG delle 20.00