I viaggi sulle lunghe distanze potrebbero diventare un lusso per pochi, nei prossimi mesi, per effetto del coronavirus. Le regole di distanziamento sociale, infatti, mettono in crisi il modello delle compagnie low cost, che difficilmente nel breve periodo potranno tornare a sfruttare le logiche del trasporto di massa.
Nello stesso tempo, molte persone si troveranno ad avere una capacità di spesa ridotta a causa della paralisi economica generata sempre dal COVID-19. Questo farà sì che in tanti, per l’estate 2020 sceglieranno destinazioni vicine, magari raggiungendo parenti e amici, o, per chi ce l’ha, le seconde case.
In un certo senso, dunque, le prossime vacanze potrebbero non differenziarsi troppo da quelle che si facevano 60 o 70 anni fa. Lo conferma il ricercatore Riccardo Curtale dell’Osservatorio sul turismo dell’Università della Svizzera italiana (USI), secondo cui i viaggiatori, quest’anno, prediligeranno mete vicine e conosciute, anche per un fattore psicologico di “sicurezza”. Per i viaggi alla scoperta di luoghi remoti bisognerà ancora aspettare.