Il bosco in Svizzera non sta bene, soffre a causa della siccità dello scorso anno. Lo testimoniano i circa 100'000 metri cubi di legno di faggio secco o in deperimento nel canton Giura. Oltre a ciò, un’ulteriore difficoltà per i proprietari delle zone boschive è rappresentata dai prezzi bassi del legname, che da anni non permettono di coprire le spese. Nasce da qui l’idea di dar loro un finanziamento per lasciar crescere le piante.
“Una pianta che cresce accumula CO2, il gas responsabile principale per il surriscaldamento” – spiega il direttore dell’associazione dei proprietari forestali – “È un servizio all’ambiente che potrebbe essere remunerato con la vendita di cosiddetti certificati di compensazione da parte di aziende, che così riequilibrerebbero il loro impatto”. Ma anche con contributi da parte della Confederazione, che ha raggiunto ben il 40% degli obiettivi fissati con il protocollo di Kyoto proprio grazie ai nostri boschi.
RG 12.30 del 13.07.2019 Il fenomeno dei Green Bonds: il servizio di Marzio Minoli
RSI Info 13.07.2019, 15:43
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Un progetto che in alcune regioni svizzere è già realtà: nel 2002 il comune giurassiano di Saint-Brais aveva costituito una riserva forestale dove gli alberi non vengono abbattuti. Si calcola che in 40 anni raddoppino la loro massa legnosa, accumulando 10’000 tonnellate di anidride carbonica. Analoga la strategia scelta dal patriziato di Svitto, che incassa in media 120’000 franchi all'anno con la vendita di certificati.